Venerdì 24 febbraio, ore 21.30
Laboratorio Puccini

ELISABETTA SALVATORI

DELICATO COME UNA FARFALLA E FIERO COME UN'AQUILA

Il mondo libero di Antonio Ligabue

Elisabetta Salvatori porta in scena un lavoro ispirato alla vita del pittore Antonio Ligabue. Si tratta di uno spettacolo di narrazione: la performer passa dal racconto in terza persona ad alcuni primi piani interiori volti a penetrare l’anima tormentata dell’artista. Il pittore era solito andare in giro con uno specchio appeso al collo, talvolta riflettendosi per spalancare la bocca ed emettere orribili suoni gutturali, simili a ruggiti. L’attrice propone il rito più volte interrompendo il flusso della narrazione. La tela al centro della scena non rimarrà bianca: più volte la raccont-attrice si avvicina, dipinge qualcosa, ma solo alla fine dello spettacolo sarà chiaro di cosa si tratta. La storia desolante di un uomo solo, tradito e abbandonato da tutti, che trova la propria personale umanità nel rapporto con gli animali e con la natura, viene narrata con pacatezza; l’attrice non scivola mai verso tonalità patetiche. Attraverso il racconto si fa strada una sorta di pietas, il ruggito si fa qualcosa di diverso dal richiamo bestiale dell’inizio; la voce della Salvatori si sostituisce alla madre e alla donna che il pittore non stringerà mai, in un abbraccio a distanza, sensuale e salvifico. Lo spettacolo si chiude con il funerale di Antonio, il suono di una banda accompagna l’attrice che esce di scena gridando con gioia frasi in dialetto emiliano: un crescendo emozionante e toccante. L’anima tormentata del pittore è salva, la porta via con sé la donna in bianco, la donna che porta il nome di sua madre, la donna che gli ha restituito la voce. Sulla tela ormai è perfettamente riconoscibile il muso di una tigre che spalanca le fauci.

Biglietti:
posto unico € 10,40
(esclusi diritti di prevendita)