Dopo lo straordinario successo di pubblico e critica de “IL MATTO” e “ILMATTO2”, Loizzi chiude la sua personale trilogia sull’Italia e i morti di Stato, con il terzo capitolo del suo folle processo, dissacrante, ironico e drammatico, per una nuova e differente “inchiesta” di ordinaria follia, sulle storture del “Bel Paese”, dove persino Dio e Mussolini, saranno testimoni e accusatori.

Questa volta portando alla ribalta – e quasi spingendo con violenza a prenderne parte – uno dei temi più discussi: migranti, immigrati, extracomunitari, a seconda di come la stampa del momento preferisca definirli.

Una farsa tragicomica, uno spettacolo in bilico fra satira e poesia; un’indagine basata su documenti, testimonianze, video e atti processuali riguardanti l’ennesima strage senza colpevoli. Un copione che sembra ripetersi continuamente e proprio per questo, seppur tragico e furiosamente drammatico, appare “comico”.  Un atto poetico che è anche un atto civile e politico.